giovedì 6 ottobre 2011

"Ciao Steve"

"Con ogni probabilità la morte è la più grande invenzione della vita.
È l'agente di cambiamento della vita, spazza via il vecchio e crea posto al nuovo."
(Steve Jobs)


Quanto si può essere tristi per la scomparsa di qualcuno che neppure si conosce?
Difficile rispondere, ma forse a questo mondo ci sono individui speciali capaci di sprigionare così tanto carisma da essere considerati parte della nostra famiglia, se non addirittura di noi stessi.
E' proprio questo il caso di Steve Jobs che questa notte ci ha lasciati. Lo hanno definito folle, genio visionario, icona, è stato da sempre elogiato a priori dai suoi sostenitori e affossato senza mezze misure dai suoi detrattori. Che se ne parli bene o male resta sempre un uomo che ha saputo fare la Differenza, che ha saputo innovare e che lascia un'eredità importantissima. A lui va il merito di aver sdoganato la tecnologia rendendola non solo facile da usare, ma anche divertente e soprattutto bella da vedere, incredibilmente attenta allo stile e alle forme tanto da trasformare Apple in una moda e in uno status symbol.

Al di là di quanto è stato detto e scritto dai siti, tg e dai blog di tutto il mondo la mia considerazione personale su Steve Jobs è che è stato un'ispirazione. E lo è stato davvero, fin da quando ho messo le mani su un sistema operativo Apple molti anni or sono. Fino ad allora ero un integralista PC che a malapena concepiva l'esistenza di altri mondi al di fuori delle sue Finestre, ma mi sono dovuto ricredere specie dopo l'introduzione di Mac OS X, tanto da cominciare ad usare i sistemi Apple non solo per lavoro ma anche in ambito domestico. Nell'Agosto 2007 infatti ho acquistato il mio primo iMac nella sua scintillante e inedita veste in alluminio. Era un oggetto così ben concepito nella sua forma da sembrare quasi un pugno in un occhio con l'arredamento di casa mia. Negli anni successivi dopo il primo morso sono rimasto fedele alla Mela, attento a tutte le sue novità in ambito hardware e software traendondone costante ispirazione per affrontare il mio lavoro con quanta più freschezza e originalità sia dal punto di vista tecnico che creativo. Vedere Steve Jobs emaciato e sul palco del Moscone Center mi lasciava attonito ma mi dava coraggio perchè in lui vedevo una persona incrollabile capace nonostante tutto di continuare a sorridere e lavorare, e di non farsi piegare neppure dal più terribile dei mali.

La domanda resta: quanto si può essere tristi per la scomparsa di qualcuno che neppure si conosce?
Davvero non so rispondere, ma sta di fatto che oggi sento di aver perso qualcosa di importante: una guida, una fonte d'ispirazione. "Ciao Steve" e grazie infinite per tutti gli strumenti utili che negli anni mi hai fornito, per le idee brillanti e per il tuo immenso coraggio. Devo anche a te la passione che nutro per il mio lavoro, non lo nascondo. Tra tutte le dediche accorate che ho letto oggi in rete vorrei citare quella che reputo la più dolce:  
"Rest in peace Steve, you were my Santa Claus"

Con affetto.

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